“I dati registrati il 6 dicembre dalla Regione sui numeri delle prestazioni sanitarie rimandate a causa della pandemia, che peraltro adesso saranno ancora in aumento, sono solo una conferma di quello che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle – commenta l’ANP (Associazione Nazionale Pensionati) di Cia Ferrara, leggendo i dati regionali sugli “arretrati” di visite, esami e interventi.
In occasione di FuturPera – Salone Internazionale della Pera le organizzazioni Cia-Agricoltori Italiani Ferrara, Confagricoltura e Copagri hanno organizzato un incontro sull’utilizzo strategico e innovativo dell’acqua per l’irrigazione: “La gestione delle acque nel ferrarese contro lo stress idrico”.
Cia-Agricoltori Italiani Ferrara, Confagricoltura Ferrara e Copagri Ferrara parteciperanno insieme alla prossima edizione di FuturPera, il Salone Internazionale della Pera che si terrà a Ferrara Fiere Congressi dal 2 al 4 dicembre. Una lunga collaborazione, nata con l’esperienza di Agrisnieme, che ha consentito di affrontare in maniera coesa le sfide più complesse per la frutticoltura ferrarese.
La vasta rete di edifici rurali di Ferrara e, in generale, di molte aree della pianura Padana potrebbe cambiare volto e diventare più sostenibile grazie ai bonus edilizi. Per questo Cia-Agricoltori Italiani Ferrara chiede che il Superbonus 110% e il Sismabonus vengano prorogati almeno a fine 2023 per tutti gli edifici unifamiliari e le case singole.
Bologna, 25 ottobre 2021 – Una delegazione di manifestanti da tutta la regione, in rappresentanza delle migliaia di frutticoltori emiliano-romagnoli, è arrivata stamane in piazza Roosevelt a Bologna, davanti alla Prefettura, per partecipare al sit-in promosso da Confagricoltura, Cia-Agricoltori italiani, Copagri, Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci dell’Emilia-Romagna. Ha preso parte al presidio l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.
Cresce la preoccupazione tra i produttori di Cia- Agricoltori Italiani Ferrara per i prezzi del radicchio rosso, in vista della campagna produttiva di novembre. Attualmente il prodotto viene pagato agli agricoltori dai 5 ai 10 centesimi al chilogrammo, in pratica nulla se pensiamo che dovrebbe essere quotato almeno 10 volte di più per coprire i costi di produzione in costante aumento. Una situazione che rischia di limitare ulteriormente le superfici investite, che hanno subito una forte contrazione negli ultimi anni, come spiega Giuliano Mangolini, produttore di Cia Ferrara.
Mettere in campo strategie tecniche e azioni politico-sindacali congiunte per risollevare il settore frutticolo dopo un’annata catastrofica e i redditi da frutticoltura sostanzialmente azzerati.
L’aumento delle materie prime per l’alimentazione animale, che nelle scorse settimane ha messo in crisi i produttori di latte che non riescono più a coprire i costi di produzione, sta avendo un forte impatto anche sugli allevatori di bovini da carne.
FERRARA, 7 settembre 2021 – Per capire quanto è grave la crisi della frutticoltura, basta leggere le percentuali che segnano, in maniera negativa, le perdite produttive sul 2020 a causa delle gelate tardive di primavera: albicocche – 51%, pesche fino a – 60%, susine: -70%, ciliegie -13%, mele stimate da -15 a -35%. Capitolo a parte quello delle pere, dove non c’è una varietà che abbia, secondo le stime, cali inferiori al 50% a partire da William B.C. e Max Red Bartlett (-50%), Conference (-65%), Abate (-75%) e Kaiser che arriva a -80%. A livello generale, le pere emiliano-romagnole scendono del -65% sul 2020 e di oltre il -70% sulla media 2015-18. Anche le superfici produttive continuano a diminuire con un -5% sul 2020. Per le pere questi cali produttivi valgono, considerando tutta la filiera, 345 milioni di euro, di cui circa 244 milioni solo in Emilia Romagna (dati e stime CSO Italy).
Temperature elevate accompagnate da forte vento e assenza quasi totale di precipitazioni a partire da aprile. Sono questi gli ingredienti della crisi produttiva dei seminativi, dal sorgo al mais, che si stanno iniziando a raccogliere proprio in questi giorni nel ferrarese, con almeno dieci giorni di anticipo sul calendario.