FERRARA, 10 giugno 2023 – Non è più il tempo delle divisioni e delle rivendicazioni sotto bandiere diverse perché i frutticoltori hanno gli stessi problemi di produttività e liquidità, indipendentemente dalla sigla sindacale alla quale appartengono. Da questa consapevolezza è nato l’incontro “Stati generali della frutticoltura” che Cia-Agricoltori Italiani Ferrara ha organizzato lo scorso 8 giugno e che ha scelto di aprire a tutti i produttori del territorio, per discutere delle misure urgenti per il comparto. E la risposta è stata chiara: oltre 120 frutticoltori hanno partecipato, in presenza o da remoto, portando il loro contributo e le lore idee per un un’operazione comune di “salvataggio” e successivo rilancio del comparto.
Promotori dell’incontro, insieme al presidente Stefano Calderoni, i frutticoltori del Comitato esecutivo Sergio Tagliani e Jennifer Felloni che ha spiegato: “Da diverso tempo la nostra frutticoltura sta attraversando una profonda crisi, molto prima dell’emergenza climatica che ha portato all’alluvione in Romagna, a causa di siccità, gelate, grandinate e fenomeni atmosferici violenti che hanno provocato danni enormi e mai completamente risarciti. A questo si aggiungono i problemi di mercato e le disparità di prezzo e valore lungo le filiere che sono ben lungi dall’essere risolti. In questo contesto abbiamo deciso che era ora, dopo la grande manifestazione di piazza del 2019 e dopo due anni di pandemia, di creare un percorso comune con le altre associazioni, compresi i frutticoltori di Copoi e Pere2euro che sono arrivati stasera anche da Modena: in sostanza con tutti quelli che hanno a cuore il futuro delle loro aziende, oltre i personalismi e le battaglie in solitaria.”
Nel corso della serata il presidente Stefano Calderoni ha spiegato quali sono le misure più urgenti per ridare liquidità e prospettiva alle aziende frutticole.
“Questa sera ho ascoltato diverse voci ma, al di là dei diversi punti di vista, tutte convergono in un unico punto: servono risorse subito per risarcire i danni da siccità, eccesso di pioggia ma anche da gelo, che ha provocato danni enormi negli scorsi anni. Noi siamo assolutamente solidali con la tragedia che ha colpito la Romagna e abbiamo chiesto una legge e fondi speciali a favore delle aziende colpite. Ma questo non può far dimenticare che i frutticoltori vivevano, ben prima dell’alluvione, in uno stato di perenne emergenza, con i conti in rosso e costretti a espiantare. Per questo chiederemo contributi a fondo perduto per rilanciare il comparto come è stato fatto per il settore edile: una misura che possiamo chiamare per semplificare il 110% dell’ortofrutta. Inoltre, dobbiamo migliorare gli strumenti che abbiamo, come il Fondo di solidarietà e Agricat, il nuovo strumento che prevede il prelievo del 3% sulla Pac, che deve ritornare nelle tasche dei produttori in caso di calamità. Al problema climatico si aggiunge quello di carattere commerciale che, a mio avviso, non può essere risolto auspicando l’applicazione puntuale della norma contro le pratiche sleali che prevede che i prezzi dei prodotti agricoli non vengano pagati al di sotto di quelli di produzione. Se aspettiamo che venga applicata è finita. Dobbiamo pretendere invece, a partire da questa campagna commerciale, la trasparenza delle filiere e chiedere alle strutture di conferimento come i costi vengono calcolati e trasferiti ai produttori e nel caso di disparità pretendere più efficienza e prezzi più alti perché gli agricoltori, come tutti coloro che lavorano, devono guadagnare non solo coprire i costi. Dobbiamo, come hanno detto in molti stasera, avere il coraggio di farci valere. Per questo come Cia Ferrara ci assumiamo la responsabilità di portare avanti questo percorso, creando una piattaforma di lavoro comune per mettere nero su bianco le priorità e risolvere insieme queste problematiche cruciali per il comparto frutticolo”.