L’oleaginosa, ingrediente importante per la mangimistica, si è specializzata Annata positiva per il sorgo che ha rese produttive medie di 75 quintali per ettaro
Claudio Ferri
BOLOGNA – Va bene la campagna del sorgo che, ad oltre il 50 percento della trebbiatura (siamo al 30 agosto, ndr), presenta ottime caratteristiche qualitative con volumi produttivi soddisfacenti. Sono le prime valutazioni che vengono direttamente dai produttori nel ricordare il 2019 con rammarico, quando le rese medie erano attorno ai 45 quintali per ettaro.
“Quest’anno la produttività è buona – dice Marco Bergami, cerealicoltore e presidente di Cia – Agricoltori Italiani Emilia Centro – e si attesta intorno ai 70-80 quintali per ettaro. Complice anche un andamento stagionale favorevole caratterizzato da piogge cadute nei momenti giusti. Gli agricoltori – segnala Bergami – hanno sviluppato una tecnica agronomica appropriata e questa oleaginosa non è più considerata una coltura ‘di rapina’, ma una produzione specializzata”. A macchia di leopardo la grandine ha compromesso parte della produzione e i produttori colpiti segnalano perdite di circa 15 quintali per ettaro”. Questa coltura ha il panicolo nella parte alta del fusto ed è, quindi, molto esposta ad eventuali fenomeni grandinigeni. “A fronte di un’annata positiva, ci aspettiamo un’ adeguata remunerazione – prosegue Bergami – confidiamo, quindi, in quotazioni soddisfacenti”.
Lo scorso anno i prezzi si aggiravano attorno ai 170/180 euro a tonnellata. “Quest’anno servirebbe una quotazione al di sopra dei 185 euro per ettaro – conclude il presidente di Cia Emilia Centro – al fine di dare una buona redditività e, soprattutto, per compensare l’annata deludente del 2019”.
Il sorgo, la cui trebbiatura si effettua in un lasso di tempo di circa 30 giorni (quest’anno da metà agosto fino al 15 settembre circa), ha prevalentemente utilizzi nella mangimistica e la consegna nei centri di raccolta si effettua con 14 gradi di umidità.