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La canapa tra passato e futuro protagonista del convegno di Donne in Campo-Cia

donne in campo

Bentivoglio (Bo) – La canapa come “simbolo” di una tradizione rurale del passato che aveva al centro le donne e come opportunità per le aziende agricole del futuro dove le donne sono sempre più protagoniste. Donne in Campo – Cia Emilia Romagna ha scelto di parlare delle molte “sfumature” della coltura in un convegno che si è tenuto lo scorso 15 ottobre al Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio, in occasione della Giornata Mondiale della Donna Rurale.

L’evento è stato aperto dalla presidente dell’associazione, Miriana Onofri: “Essere qui oggi, in occasione di una ricorrenza nata per ribadire il ruolo chiave delle donne nel promuovere sviluppo agricolo, sicurezza alimentare e sradicamento della povertà, ha un alto valore simbolico. Questi, infatti, sono temi e obiettivi che hanno una priorità strategica mondiale grazie all’Agenda 2030 e sono punti cardine anche della nostra associazione, insieme all’uguaglianza di genere e alla completa emancipazione femminile.

Un incontro organizzato dall’associazione regionale in occasione della Giornata Mondiale della Donna Rurale che si celebra ogni anno proprio il 15 ottobre

Una giornata perfetta per ribadire che in questi anni difficili per tutto il settore agricolo, le imprese a guida femminile sono le più innovative e resilienti: un elemento prezioso se si vuole ragionare in ottica di ripresa sostenibile, di lotta ai cambiamenti climatici, di biodiversità e cura del territorio, che sono punti chiave per la ripartenza del settore.
Una resilienza che però non può bastare di fronte alle mancanze di diritti e di servizi ed ecco perché Donne in Campo chiede che i fondi del Pnrr vadano a favorire l’occupazione femminile e sia applicata la legge che prevede la parità salariale. Naturalmente serve anche un rilancio produttivo, redditualità per le nostre aziende e nuove opportunità in campo colturale. Per questo abbiamo scelto di organizzare un focus sulla coltivazione industriale della canapa, esplorando nuove tecniche produttivi e usi innovativi del prodotto trasformato”.

Ma quali sono i limiti e le opportunità offerte dalla canapa?
Gianpietro Venturi, ordinario di Agronomia dell’Università di Bologna ha spiegato: “La canapa è un prodotto molto “attuale” perché è a basso impatto ambientale, quindi si sposa con le richieste di sostenibilità europee. Inoltre, migliora la fertilità dei terreni, quindi è perfetta per la rotazione colturale anche alla luce delle difficoltà produttive di alcuni cereali come il mais e pulisce i terreni dalle malerbe, quindi ha funzione rinettante. A fronte di questi pregi e dopo una serie di progetti per riportare la produzione in Italia, permangono alcune difficoltà oggettive che ostacolano il pieno ritorno della canapa: la mancanza di macchinari adeguati e luoghi di macerazione per la creazione della fibra e soprattutto di una filiera per la produzione e la commercializzazione”.

Al convegno sono intervenuti anche la sindaca di Bentivoglio, Erika Ferranti, che ha spiegato quali sono le politiche per la persona attuate dai Comuni dell’Unione Reno Galliera; Nicoletta di Gaetano, che ha fatto il punto sull’utilizzo tessile della canapa lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile legato alle fibre naturali; Olver Zaccanti che ha parlato dell’uso della canapa nella bioedilizia e Stefano Colli produce e trasforma la “canapa di montagna”.

Hanno portato i loro saluti anche Pierino Liverani, presidente regionale di ANP e Martina Codeluppi, presidente regionale Agia, per ribadire l’importante collaborazione tra le associazioni di persone della Cia.

Le conclusioni sono state affidate alla vicepresidente di Cia Emilia-Romagna, Valeria Villani che ha ribadito: “La nostra associazione avrà, nei prossimi anni, un compito essenziale: quello di non lasciare indietro nessuno. Non i giovani che faticano a emergere nel settore e faticano a trovare un posto nel mercato del lavoro, non i pensionati agricoli che hanno le pensioni più basse d’Europa e certamente non le donne imprenditrici che devono avere pari opportunità reali e non dover più scegliere se accudire i figli o i genitori anziani o lavorare nelle loro aziende.”

donna rurale, Donne in Campo

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