In calo gli infortuni in agricoltura, ma occorre informare e sensibilizzare sempre di più gli operatori: la diminuzione in Emilia Romagna è del 16,0%
In un convegno promosso da Cia – Agricoltori Italiani, Adifer e Unipol sono stati descritti i mezzi di prevenzione e illustrati i dati relativi agli incidenti nel settore primario
A livello nazionale il calo degli infortuni sul lavoro agricolo nell’ultimo quinquennio registra un meno 14,8%, ancora più accentuata la diminuzione nella regione Emilia Romagna (-16,0%) anche se nei primi nove mesi del 2018, i dati indicano per la regione una leggera ripresa. Sono dati emersi nel corso del convegno sulla sicurezza in agricoltura e salute degli operatori organizzato da Cia – Agricoltori Italiani, Adifer con la collaborazione di Unipol in cui sono stati ricordati i principali accorgimenti per limitare gli infortuni nel settore primario. I rappresentanti di Asl e Inail hanno confermato che gli infortuni sul lavoro nel settore agricolo fanno registrare un andamento costantemente e sensibilmente decrescente, anche se, va detto, che negli ultimi anni si nota un’inversione di tendenza caratterizzata da un crescente interesse professionale e imprenditoriale per il settore da parte delle nuove generazioni. In generale, è stato detto, il calo degli infortuni è da attribuire anche in larga parte al miglioramento delle condizioni di lavoro e alle numerose iniziative intraprese per la sicurezza nel lavoro agricolo “come costantemente facciamo come organizzazione agricola – ha detto il presidente della Cia modenese, Alberto Notari – ricordando che, secondo una recente ricerca Inail, oltre il 55% dei morti in agricoltura è da collegare all’uso del trattore”. Dai dati risulta infatti che, a livello territoriale, l’Emilia Romagna è la regione italiana con il numero più elevato di infortuni agricoli anche se in netta diminuzione e considerando il quinquennio 2013-2017 anche gli infortuni agricoli con esiti mortali in Emilia Romagna il calo appare meno sostenuto (-5,3%)
Nei primi nove mesi del 2018 tuttavia i dati evidenziano una certa ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Le principali cause di incidenti sono trattori, alberi cardanici, motoseghe, motozappatrici, motocoltivatori e scale i principali mezzi utilizzati nei campi e in azienda che possono procurare infortuni e decessi – ha detto Renato di Rico del Servizio prevenzione sicurezza dell’Asl modenese – mentre i ribaltamenti e rovesciamenti, cadute dal mezzo, contatto o impigliatura con organi in movimento, rotture ed i guasti di organi delle macchine ed attrezzature”.
Tuttavia l’agricoltura si è fortemente meccanizzata e i mezzi meccanici oggi in commercio sono altamente tecnologici e perfettamente equipaggiati. È inoltre possibile mettere a norma anche mezzi obsoleti installando, ad esempio, strutture di protezione antiribaltamento e sistemi di ritenzione del conducente.
Nonostante il calo nell’ultimo quinquennio, l’agricoltura è uno dei settori che più è soggetto ad infortuni sul lavoro “quindi – ha sottolineato Notari – non bisogna abbassare al guardia”.
Nei primi 11 mesi del 2018 i casi di infortunio denunciati all’Inail sono stati 592.571 in aumento dello 0,5% rispetto all’analogo periodo del 2017.
“Nel periodo gennaio-novembre 2018 il numero degli inidenti sul lavoro denunciati è aumentato dello 0,7% nella gestione Industria e servizi – ha osservto Renato di Rico del Servizio prevenzione sicurezza dell’Asl -mentre in Agricoltura si registra invece un calo dell’1,7%, così come per i casi mortali con un decremento di 9 casi (da 132 a 123 a livello nazionale). Gli infortuni indennizzati nel 2018 in Emilia Romgna, poi, sono stati 3330 (il più alto tra le regioni) e a Modena 421, dopo Forlì Cesena e Ravenna”.
La stragrande maggioranza delle denunce riguarda le patologie dell’apparato muscolo scheletrico (72,4% del totale), seguite dalle sindromi del tunnel carpale (14,0%) e dalle ipoacusie o sordità da rumore (10,1%). Ogni anno, infine, vengono segnalati una decina di casi di Tumore professionale.
“Nel settore agricolo, in questi anni, sono stati fatti passi in avanti importanti sul versante della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro”- commenta Paolo Lutti, Presidente di Adifer Emilia e Amministratore delegato di Prodomo Servizi. “Occorre dunque proseguire, insieme alle associazioni di rappresentanza del mondo agricolo e in collaborazione fattiva con le Istituzioni preposte, nel percorso di sensibilizzazione e informazione, per trasformare quelli che a molti sembrano solo obblighi burocratici, in opportunità che consentano di ammodernare le nostre imprese agricole rendendo più sicuro il lavoro. Questo percorso è stato e sarà incentivato con contribuiti importanti, basti pensare ai bandi Isi Inail che, negli ultimi anni, hanno permesso a molte imprese di innovare, oltre a garantire livelli di sicurezza maggiori ai lavoratori”. Hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della provincia Giandomenico Tomei e il presidente della Cia Emilia Romagna, Cristiano Fini.