È ora di scendere in piazza: tutti a Roma per la mobilitazione Cia il 26 ottobre

Cia-Agricoltori Italiani organizza una giornata di mobilitazione giovedì 26 ottobre a Roma per ricordare le emergenze dell’agricoltura nazionale e sollecitare una riprogrammazione delle politiche dedicate, più responsabile e utile per il futuro delle imprese agricole italiane. Una data non casuale, ma che anticipa i lavori sulla legge di Bilancio che entreranno nel vivo proprio ai primi di novembre.

I motivi alla base della mobilitazione sono tanti e richiedono il nostro sforzo. Negli ultimi anni, tra le attività produttive, l’agricoltura è stata quella più esposta a fenomeni ed eventi epocali per portata e conseguenze: la crisi energetica, gli effetti della guerra in Ucraina, le emergenze fitosanitarie e quelle climatiche con le calamità che hanno duramente colpito la Romagna come le gelate tardive, le alluvioni e il tornado.

In questo contesto, già complesso, le filiere agroalimentari ci vedono spesso protagonisti come l’anello debole del sistema. In tutti i settori, ormai, le imprese agricole non riescono a coprire i costi di produzione, oltre a subire il peso dell’inflazione, del clima e delle sfide della transizione green. Ѐ evidente come la ripartizione delle risorse all’interno delle singole filiere non sia equa ed equilibrata.

La questione fauna selvatica, da Cia sempre cavalcata, sembrava aver trovato una soluzione normativa con la possibilità di attuare un massiccio intervento di contenimento degli ungulati su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, oggi assistiamo a una palese fase di stallo istituzionale, uno stand-by del percorso, mentre gli agricoltori continuano a subire enormi danni e si moltiplicano gli incidenti che coinvolgono i cittadini.
Anche le difficoltà delle aree rurali e interne si sono evidentemente acuite e potrebbero esplodere con il sistema delle autonomie differenziate. Un problema gigante per l’agricoltura e per tutta la società.
Non mancano nemmeno i problemi con l’Europa, dove il settore primario resta sotto attacco di posizioni ambientaliste poco obiettive e molto punitive.

Politicamente, stiamo entrando in un periodo delicato e assai cruciale: da una parte, le istituzioni devono mettere a punto una legge di Bilancio che, pur nell’esigua disponibilità di risorse, dovrà fornire risposte alle nostre esigenze; dall’altra, inizierà la campagna elettorale per le elezioni europee del 2024, dai cui risultati dipenderà l’esito di dossier strategici per il futuro dell’agricoltura.
Insomma, ora la centralità delle aziende agricole nell’economia del Paese va garantita con azioni a tutela del reddito, perché senza non si può né assicurare produzioni di qualità né realizzare la sovranità alimentare.

Per tutti questi motivi, la mobilitazione è un’iniziativa di vitale importanza per il nostro comparto e per la nostra Organizzazione.

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