Matteo Pagliarani, vicepresidente Cia Romagna e coordinatore dei giovani agricoltori Agia-Cia Romagna, è statoriconfermato vicepresidente del Consiglio europeo dei giovani agricoltori. Rieletta l’intera squadra, con la presidenza che resta all’olandese Peter Meedendorp per il secondo mandato (2025-2027).
“Essere rieletto è una grande soddisfazione – commenta Pagliarani – Andiamo avanti con determinazione per dare sempre più voce e ruolo all’agricoltura under 40 e trainare il futuro del settore”.
I componenti del Consiglio europeo dei giovani agricoltori: Peter Meedendorp (Olanda, presidente), Matteo Pagliarani (Italia, vice); Elisabeth Hidén (Svezia), Rudolfs Pulkstenis (Lettonia) e Katharina Schobersberger (Austria).
“Una Sanità pubblica per un presente e un futuro solidale” è il tema dell’incontro che si svolgerà venerdì 11 luglio alle ore 17.00 all’Agriturismo Palazzo Manzoni (via Angelo Manzoni, n. 23, San Zaccaria, RA).
All’introduzione di Wiliam Signani, Presidente ANP-Cia Romagna, seguirà il saluto del Sindaco del Comune di Ravenna, Alessandro Barattoni e l’intervento dell’Assessoreregionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi.
Ci sarà spazio per riflessioni e interventi dei partecipanti. Concluderà il Presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia. Presiede i lavori il Presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi.
Le proposte presentate da Cia Emilia-Romagna alla Regione
Dal 2 luglio è in vigore l’ordinanza regionale che impone lo stop al lavoro in agricoltura, nel florovivaismo, nei cantieri edili e affini, e nei piazzali della logistica dalle ore 12.30 alle ore 16 nei giorni e nelle aree in cui le mappe nazionali online del rischio segnalano un livello ‘alto’ di caldo estremo o anomalo. “Salute e sicurezza dei lavoratori sono questioni centrali,e non sono queste in discussione – afferma Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Infatti, esistono già strumenti efficaci allo scopo, come i protocolli nazionali di recente emanazione abbinati alle buone pratiche già applicate dalle aziende agricole nei rispettivi siti ed elencate nei Documenti di Valutazione dei Rischi, obbligatori, e riguardano anche la gestione del caldo, le pause, il rinfrescamento”.
Il settore agricolo necessita di strumenti efficaci, flessibili e compatibili con la natura stagionale e climatica delle attività produttive. “Alcune colture possono essere raccolte solo col caldo – spiega Misirocchi – Le sementiere, ad esempio: non si possono lavorare né al mattino con la rugiada, né alla sera con l’aria che si fa umida”. Dopo tutte le calamità affrontate dall’agricoltura e i danni alle coltivazioni, quest’anno il rischio per molti agricoltori è di perdere una parte di raccolti per la sospensione del lavoro in piena campagna, con effetti irreversibili e gravi ripercussioni economiche. Fra gli agricoltori c’è chi sta pensando di agire per chiedere i danni. Inoltre, diversi associati riferiscono che gli stessi dipendenti agricoli non condividono l’imposizione di questa pausa in quanto non sono disposti a fare due volte il viaggio per raggiungere il posto di lavoro o aspettare tre ore e mezza per poter riprendere l’attività.
Lo scorso 18 giugno, durante l’incontro con l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Paglia, Cia Emilia-Romagna ha presentato un pacchetto di proposte alternative, tra cui l’avvio di un protocollo regionale condiviso con parti sociali, istituzioni e tecnici della sicurezza; la promozione di modelli organizzativi flessibili, come l’anticipo dell’orario o turnazioni; incentivi e supporti per dotazioni tecniche e protezione dei lavoratori; formazione e campagne informative multilingua; l’attivazione di meccanismi di sostegno al reddito, ad oggi assenti per molti lavoratori stagionali (Otd). “Serve un approccio condiviso capace di responsabilizzare imprese e lavoratori – afferma Stefano Francia, presidente Cia regionale – rispettando le specificità produttive”. Cia Emilia-Romagnarinnova la disponibilità a collaborare con le istituzioni, chiedendo che si apra formalmente un tavolo di confronto per definire regole più efficaci, eque e condivise. “Salute e produttività non sono in contrapposizione – conclude Francia – ma devono procedere insieme, con buon senso e rispetto reciproco”.
Bruxelles anteponga la sicurezza alimentare alle armi
“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricololanciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.
“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata – ha detto Fini – Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.
In un’Europa che deve affrontare crisi, forti tensioni geopolitiche e gli effetti dei cambiamenti climatici, gli agricoltori restano un pilastro della sicurezza alimentare e del benessere collettivo. Lo ricorda anche Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna: “La PAC va difesa e rafforzata, con risorse specifiche e mantenendo la sua struttura autonoma. Solo così possiamo garantirecibo sano, di qualità e accessibile, tutelando al contempo il reddito degli agricoltori e la cura del territorio”.
CIA PER LA PAC – Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca; compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.
“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso – ha sottolineato Fini – I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo occorre anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.
Cia Romagna, a Ravenna, sta incontrando i candidati alle elezioni amministrative che avranno luogo il 25 e il 26 maggio e consegna loro il proprio documento politico per parlare del rilancio dell’agricoltura.
Il 6 maggio, Danilo Donati, responsabile Cia Romagna per la zona di Ravenna, e i soci Fabio Ferlini e Giuliano Rossi, hanno incontrato la candidata sindaca Veronica Verlicchi della lista civica“La Pigna”. Donati ha illustrato, come di consueto, i punti salienti del documento di Cia Romagna. La Verlicchi, sottolineando che diversi temi del documento di Cia Romagna sono presenti nel suo programma elettorale, ha prestato particolare attenzione alla questione dei mercati contadini e al progetto di collaborazione con l’Istituto agrario di Ravenna.
Proseguono gli incontri di Cia Romagna con i candidati
A fine aprile, nella sede ravennate di Cia Romagna, Andrea Graziani, presidente del consiglio territoriale Zona di Ravenna e Danilo Donati, responsabile tecnico della stessa area, hanno consegnato il documento politico al candidato sindaco Nicola Grandi e alla candidata al consiglio comunale Eleonora Zanolli della coalizione Fratelli d’Italia, Forza Italia, Viva Ravenna.
Cia Romagna chiede che l’agricoltura e il mondo rurale trovino piena dignità nell’agenda politica locale, in coerenza con le competenze dei Comuni, sottolineando come il settore agricolo necessiti oggi più che mai di attenzione, tutela e riconoscimento, messo com’è a dura prova dai cambiamenti climatici, crisi di mercato e narrazioni distorte dovute a mancanza di conoscenza e pregiudizi ideologici.
Tra i tanti temi contenuti nel documento, sono stati messi in evidenza:
– il sostegno alle imprese (attraverso il supporto ai Confidi territoriali, la semplificazione burocratica, la collaborazione nella redazione/modifica di regolamenti comunali e l’agevolazione dell’intermediazione con altre pubbliche amministrazioni);
– la gestione del territorio e dell’ambiente (con particolare attenzione alla sicurezza dei cittadini, alla manutenzione del territorio e al sostegno del dialogo per la gestione della fauna selvatica);
– la multifunzionalità (promuovendo il mercato contadino, l’educazione alimentare, i circuiti turistici territoriali e l’erogazione di servizi per la collettività da parte delle aziende agricole);
– i servizi (con un focus sul sostegno agli anziani, la gestione dei servizi pubblici essenziali nelle aree rurali, il supporto alla sanità, la gestione delle abitazioni sparse e il supporto all’Istituto Agrario del Comune di Ravenna con nuovi progetti).
I candidati Grandi e Zanolli hanno espresso la loro disponibilità a continuare il confronto, approfondendo le tematiche legate al settore agricolo in un’ottica di dialogo costruttivo. “Siamo consapevoli che occorre dare all’agricoltura l’attenzione che merita – hanno dichiarato – Forse in questi ultimi anni ci si è concentrati di più su altri comparti, ma l’agricoltura è un elemento identitario del nostro territorio e lo caratterizza in maniera importante, con il suo valore intrinseco e con quello che genera per superfici coltivate, per le eccellenze che esprime, per la filiera e per l’indotto. Per questo, soprattutto alla luce delle molteplici sfide in essere, è fondamentale dedicarle la giusta attenzione”.
Torna la Festa del Primo Maggio promossa da Cia Romagna a Santarcangelo. Un appuntamento tradizionale e atteso dagli associati e dal territorio, in cui si celebra il valore del lavoro insieme all’importanza dell’attività agricola, i cittadini ei produttori si incontrano, le eccellenze locali vengono valorizzate e si condivide una giornata insieme all’insegna della convivialità.
Il ritrovo dei partecipanti e dei mezzi agricoli è alle 9.30 in piazza Gramsci, per partire alle 10 con il tradizionale corteo degli agricoltori. Alle 11 in piazza Ganganelli gli interventi di Filippo Sacchetti, sindaco di Santarcangelo, Stefano Francia, presidente Cia Emilia-Romagna, Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna, Lorenzo Falcioni, vicepresidente Cia Romagna.
Sin dalla mattina in piazza Ganganelli si farà festa con la musica folk romagnola del duo Emisuréla, animazione e giochi per i più piccoli con il Ludobus Scombussolo, il mercatino agricolo I sapori della nostra terra e ciambella e vino per tutti. Dalle 13 sulle tavolate in piazza si mangia in compagnia portando la ligaza, per poi continuare la festa anche nel pomeriggio.
“La Festa del Lavoro degli agricoltori a Santarcangelo è una tradizione che viene da lontano – ricorda Danilo Misirocchi, presidente Cia Romagna -. Portare i trattori in piazza è un’occasione per farsi vedere da vicino dal pubblico e fare conoscere sempre più l’importanza del nostro lavoro. Finalmente sembra che anche l’Unione Europa stia riconoscendo il valore dell’agricoltura, nella prospettiva della nuova Pac, e auspichiamo che alle dichiarazioni seguano i fatti”.
“Nello stile della Cia, anche quest’anno lo slogan della festa è ‘Per il lavoro, per l’ambiente, per la pace’ – aggiunge Lorenzo Falcioni, vicepresidente Cia Romagna -. Sono tre punti cardine che la manifestazione mantiene sempre più vivi nel tempo. Il lavoro agricolo ha bisogno di essere valorizzato anche in termini di redditività: le produzioni subiscono forti contrazioni dei prezzi a fronte degli aumenti in ogni altro settore. L’ambiente è un elemento ben chiaro e caro a noi agricoltori, e siamo i primi a voler tutelare il territorio. Abbiamo ancora davanti agli occhi ciò che accade a causa del cambiamento climatico e le conseguenze disastrose delle alluvioni del 2023. Infine dal palco del Primo Maggio invocheremo a gran voce la pace, oggi più che mai urgente alla luce dei conflitti in Ucraina, in Palestina e in tutto il mondo”.
Cia Romagna ha incontrato il candidato sindaco Alessandro Barattoni: consegnato il documento politico per il rilancio dell’agricoltura
In vista delle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio, Cia Romagna ha avviato gli incontri con i candidati sindaco del Comune di Ravenna. Il primo appuntamento si è svolto martedì 16 aprile a Grattacoppa, con la consegna ufficiale del documento politico al candidato della coalizione di centrosinistra Alessandro Barattoni, alla presenza della candidata Pd Nadia Graziani e di numerosi agricoltori associati Cia.
Durante l’incontro, Andrea Graziani, presidente del consiglio territoriale Cia Romagna-Zona di Ravenna, ha illustrato i punti centrali del documento, sottolineando come il settore agricolo necessiti oggi più che mai di attenzione, tutela e riconoscimento, messo com’è a dura prova dai cambiamenti climatici, crisi di mercato e narrazioni distorte dovute a mancanza di conoscenza e pregiudizi ideologici.
Cia Romagna chiede ai candidati che l’agricoltura e il mondo rurale trovino piena dignità nell’agenda politica locale, in coerenza con le competenze dei Comuni.
Tra i temi trattati, molto partecipati nel dibattito con gli agricoltori presenti, si segnalano:
Semplificazione burocratica – da quella che riguarda il recupero delle case coloniche a quella inerente le procedure per l’autorizzazione alla circolazione per i macchinari agricoli fuori misura. Cia propone poi di riprendere i lavori del Tavolo per il regolamento d’igiene e auspica la reintroduzione di sostegni alle imprese attraverso Agrifidi.
Tutela del territorio – Il tema è stato approfondito sia dal punto di vista della sicurezza sul fronte furti e legalità, sia da quello della rete viaria (principale e secondaria), della rete scolante e della fauna selvatica. In merito a questo punto Cia ha evidenziato come da anni la Confederazione chieda di passare dal piano della tutela e della protezione al piano del controllo e dell’equilibrio. Fra le richieste anche la necessità di accelerare i tempi dei lavori di ricostruzione post alluvioni. Legata alle calamità c’è poi tutta la tematica della gestione del rischio.
Manodopera – La carenza di manodopera è sempre più impattante perché molte aziende agricole si trovano nella situazione di non realizzare nuovi investimenti colturali o espiantare quelli in essere, soprattutto per quanto riguarda il frutticolo. Ciò si configura come una grande sconfitta e Cia chiede una regia con le istituzioni per proposte concrete di formazione e stabilizzazione, e lancia un progetto dedicato agli studenti dell’Istituto Agrario di Ravenna.
Multifunzionalità – Cia propone l’aggiornamento dei regolamenti dei mercati contadini, la valorizzazione del turismo rurale, l’educazione alimentare nelle scuole e un riconoscimento del ruolo dell’agricoltura nella manutenzione del territorio.
Servizi – Cia propone un rafforzamento del welfare locale, con sostegno alle famiglie che assistono anziani e disabili; maggior coordinamento tra i servizi sanitari territoriali (CAU e COT) e potenziamento delle strutture sanitarie esistenti. Sottolinea come priorità la tutela dei servizi pubblici essenziali nelle aree rurali e frazionali, insieme alla realizzazione delle reti di acqua e gas per le abitazioni sparse.
Rappresentanza – Cia chiede un confronto annuale tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti del settore per affrontare i temi del mondo agricolo, ma anche delle altre imprese e delle persone ad esso collegati.
Il documento rappresenta un’opportunità per mettere al centro il settore primario e le tante questioni aperte, offrendo un contributo concreto al confronto politico.
Il candidato sindaco Alessandro Barattoni, di fronte alle diverse sollecitazioni, ha affermato che è al corrente delle problematiche del settore agricolo, per via dei vari incontri fatti in questi anni e anche in considerazione del fatto che proviene da una famiglia di imprenditori agricoli. “Non tutte le questioni messe in evidenza derivano dal Comune – sottolinea Barattoni – ma per quelle di competenza l’impegno sarà massimo e sono disponibile a incontrare regolarmente le rappresentanze del mondo agricolo, come proposto da Cia Romagna, per fare il punto, confrontarci e trovare azioni e soluzioni condivise”.
Barattoni ha indicato come priorità la manutenzione di strade e territorio, sottolineando la necessità che ogni ente coinvolto, ognuno per le proprie competenze – Comuni, Consorzi di Bonifica, Regione e Stato – faccia la propria parte e che gli interventi vengano realizzati dove servono. “Dovremmo aver imparato dagli eventi del 2023 che agire a monte significa proteggere anche a valle. Questo – ha concluso Barattoni – dovrebbe essere un obiettivo trasversale, non di una o dell’altra parte, ma una priorità comune per tutta la politica romagnola”.
Pagliarani: “Ricambio generazionale, aree interne, gestione idrica e cooperazione i nostri temi prioritari”
Ospite di Agia, l’associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani, ha fatto tappa in Romagna il Working Group del Ceja, il Consiglio europeo dei giovani agricoltori. Oltre 60 rappresentanti delle organizzazioni agricole under 40 di tutta Europa sono arrivati mercoledì a Mercato Saraceno guidati dal presidente del Ceja Peter Meendendorp e dal vicepresidente Matteo Pagliarani, che riveste anche il ruolo di vicepresidente Cia Romagna e coordinatore dei giovani agricoltori Agia-Cia Romagna.
Dopo la cena di ieri sera all’azienda agricola Clorofilla, con la partecipazione del presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani Cristiano Fini, del presidente Cia Emilia-Romagna Stefano Francia, del presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi, dei dirigenti Cia nazionali, regionali e territoriali e delle istituzioni locali, oggi si chiude il programma di visite tecniche tra le aziende del territorio e sessioni di lavoro. Obiettivo della tre giorni, approfondire i temi della più stringente attualità per l’agricoltura Ue, dalla gestione delle risorse idriche ai metodi di produzione sempre più sostenibili e hi-tech, fino al ruolo della cooperazione.
L’appuntamento promosso dai giovani di Cia è stata l’occasione per condividere know-how e competenze distintive, in particolare scoprendo più da vicino le realtà agricole e il sistema delle cooperative in Emilia-Romagna, ma anche per portare avanti l’attività del Ceja nel suo contributo agli interventi dell’Ue per i giovani e per una strategia per il ricambio generazionale.
“In questi tre giorni i colleghi da tutta Europa sono rimasti a dormire qui nel territorio, hanno degustato i prodotti locali, hanno potuto vedere da vicino le sfide e i problemi delle nostre aree interne – riferisce Pagliarani -. Abbiamo raccontato come la nostra agricoltura negli anni si sia resa forte anche grazie all‘aggregazione. Abbiamo sottolineato l’importanza che il ricambio generazionale sia un priorità per ogni Stato europeo. Altro argomento fondamentale è trovare le migliori soluzioni per la gestione delle acque, del territorio e del rischio nelle zone più svantaggiate. La Commissione europea ha lanciato recentemente la Strategia per la resilienza idrica e anche noi giovani europei stiamo preparando un documento unitario sulla qualità e disponibilità delle acque, la gestione del rischio e la governance idrica, convinti che gli agricoltori abbiano un ruolo cruciale e debbano essere protagonisti in questo ambito”.
Vale 165 milioni di euro l’export agroalimentare romagnolo verso gli USA. Secondo le stime dell’ufficio studi Cia-Agricoltori italiani su dati Istat, il valore delle esportazioni nel 2024 delle tre province è stato di 45,7 milioni di euro per Ravenna, 25,6 per Forlì-Cesena e 93,5 per Rimini. “Ora la scure di Trump è arrivata con i dazi al 20% che colpiranno indistintamente tutti i prodotti europei, a partire dall’agroalimentare Made in Italy – commenta Danilo Misirocchi, presidente di Cia Agricoltori Italiani Romagna -. I prodotti della Romagna più colpiti sono vino e olio, ma ci saranno ricadute anche su cereali e latte. Per questo serve subito una risposta ferma e immediata dell’Ue per aprire una trattativa e scongiurare una guerra commerciale con un’escalation devastante in cui perderebbero tutti”.
La politica dei dazi è sbagliata e controproducente, continua Misirocchi. “Adesso non bisogna andare in ordine sparso ma agire uniti come Europa, ritrovando un approccio condiviso e mirato per reagire alle forzature di Trump senza sudditanze. Occorre un’azione diplomatica rapida, forte e decisa. Allo stesso tempo è necessario ridefinire le politiche di globalizzazione, che evidentemente stanno mostrando tutte le loro crepe, anche attraverso il ruolo del WTO”.