Previati (Asipo): “Annata difficile, gli agricoltori non fanno reddito”

carro pomodoro

Cristian Calestani

PARMA – “Gli agricoltori non hanno fatto reddito. È stata una campagna molto difficile. Le rese produttive del 2018 hanno fatto registrare un calo del 5% rispetto al 2017. Questo fattore, abbinato ai maggiori costi sostenuti per la difesa colturale, in primis contro il ragnetto rosso, hanno comportato una redditività insufficiente per l’agricoltore”. È questa la cruda analisi della campagna 2018 del tecnico Asipo Davide Previati.
“Alla conclusione dell’annata si sono, purtroppo, confermate le valutazioni di un calo produttivo che avevamo avanzato già ad inizio campagna, soprattutto a causa della minore resa degli impianti tardivi. Il pomodoro precoce – ricostruisce Previati – ha avuto un rendimento dignitoso simile alle annate precedenti il 2017, il medio si è avvicinato alla resa contrattuale, ma poi c’è stato un notevole calo sul tardivo che ha portato a chiudere la campagna con il -13% rispetto al contrattato. È stata un’annata anomala sin dall’inizio contraddistinta da un netto anticipo delle maturazioni, nell’ordine di una decina di giorni, andamento poi mantenutosi per tutto il periodo di raccolta. Per il pomodoro biologico le rese sono state nettamente inferiori agli anni precedenti con un calo medio del 20% rispetto alle rese della coltura con produzione integrata dovuto, nella maggior parte dei casi, al difficile contenimento delle erbe infestanti. Di contro la qualità è risultata ottima, in linea con le richieste del mercato”. Sul piano fitosanitario la principale problematica è stata la presenza massiccia del ragnetto rosso soprattutto in territorio Piacentino (Val d’Arda, Val Trebbia e Val Nure) ed in misura più contenuta in altre zone, ma sufficiente per creare danni alla produzione laddove non si è intervenuti in maniera tempestiva.

“Tramite l’Oi del pomodoro da industria del Nord Italia – spiega Previati – abbiamo coinvolto le istituzioni, in primis il Servizio fitosanitario regionale, per definire un protocollo tecnico operativo con il quale valutare ed indicare tempi di intervento, scelta dei prodotti acaricidi e relativa modalità di azione, in maniera mirata ed alternata tra le diverse tipologie di principi attivi, in modo da evitare, o perlomeno limitare, il determinarsi di fenomeni di resistenza. È una strategia non semplice da attuare, ma che indica la strada da intraprendere visto che molte delle molecole oggi disponibili e registrate per questa avversità non sono particolarmente innovative. Anche per questa ragione prevediamo di organizzare nei mesi invernali, in accordo con l’Oi ed il Servizio fitosanitario regionale, incontri che coinvolgano la componente agricola, i venditori di prodotti agrofarmaci ed in generale tutti gli stakeholder del mondo del pomodoro, per affrontare questo tema e divulgare le migliori tecniche di contrasto al ragnetto rosso”.

Buone notizie, invece, sul fronte del contrasto alla batteriosi Ralstonia Solanacearum che tanti timori provocò nel 2017. “Nel 2018 non si è manifestata, né a livello sintomatico o visivo e nemmeno dal monitoraggio analitico eseguito sul territorio dai tecnici dei consorzi fitosanitari provinciali. Nonostante ciò l’allarme rimane alto. Bisogna continuare ad avere la massima attenzione nelle attività vivaistiche, nell’acquisto del seme e in merito a tutti i fattori che possono favorirne la diffusione. Anche nel 2018 la tecnica microirrigua, o meglio ferti-irrigua, ha evidenziato, rispetto all’irrigazione per aspersione, una maggiore tempestività d’intervento permettendo alle aziende di gestire al meglio i fabbisogni delle coltivazioni anche in condizioni di temperatura alte quali quelle del mese di luglio ed una ottimale strategia nel controllo delle malattie crittogame”.

Infine una riflessione sul futuro del settore.

“Anche quest’anno – commenta Previati – gli agricoltori hanno dovuto fare molti sacrifici che testimoniano quanto sarà fondamentale ottenere un prezzo maggiore per la prossima campagna, continuando a produrre solo quanto il mercato è in grado di assorbire. È necessaria una base di prezzo più alta per acquisire le risorse utili per coprire i costi fissi di produzione e quelli causati dalle crescenti anomalie ed avversità derivanti dal cambiamento climatico, del quale si deve tenere conto. Il gruppo tecnico di Asipo sta valutando con attenzione quali possano essere gli interventi tecnici, compresa la gestione delle sistemazioni idrauliche dei terreni, da proporre ai propri soci al fine di mitigare i danni derivanti dalle frequenti bombe d’acqua. Evidentemente occorre il coinvolgimento degli enti preposti alla gestione territoriali quali i consorzi di bonifica. Siamo a conoscenza della forte riduzione delle giacenze di magazzino che favoriranno le condizioni per rendere questa coltura economicamente sostenibile anche per gli agricoltori”.

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